Venerdi’ 25 novembre 2011: manifestazione a Roma degli Stati Generali sulla Giustizia Familiare davanti al CSM


Venerdì 25 novembre 2011 doppio appuntamento a Roma per gli Stati Generali sulla Giustizia Familiare: dalle ore 10:30 manifestazione, a Roma, davanti al Consiglio Superiore della Magistratura, in piazza Indipendenza.

Si chiede al CSM di non gestire, in spregio ai diritti dei cittadini anch’essi costituzionalmente garantiti il potere di assumere provvedimenti disciplinari nei riguardi dei magistrati.

Dalle ore 13.00 riunione presso la sede radicale di via di Torre Argentina, 76 per la formazione del comitato di coordinamento degli Stati Generali sulla Giustizia Familiare. Tutti possono partecipare e contribuire con idee, proposte o solo per assistere.

In generale chiediamo:

la concreta applicazione dell’affido condiviso, rispettando il dettato dal Legislatore, il voto del Parlamento e la volontà popolare e non le resistenze di chi non riesce ad abbandonare il solco dell’affido esclusivo;

l’adeguamento della normativa sulla responsabilità civile dei magistrati, nel senso di una diretta e concreta punibilità in caso di negazione di giustizia, con o senza dolo e/o colpa grave;

un concreto ridimensionamento del ruolo e dei poteri dei servizi sociali;

la garanzia del Diritto alla difesa, attraverso la videoregistrazione delle audizioni dei componenti delle famiglie prese in carico;

sempre il contraddittorio tra genitori in ogni sede giudiziaria, non consentendo MAI l’assunzione di decisioni “inaudita altera parte” in materia di affidamento dei figli;

il riconoscimento dell’incompatibilità tra ruolo di CTU e quello di CTP;

un effettiva turnazione per la nomina dei CTU, venga effettuata all’interno dell’elenco di operatori disponibile in ogni tribunale, e che tale elenco sia facilmente accessibile al pubblico;

e ancora:

l’abolizione delle competenze civili dei tribunali minorili;

la costituzione di un Tribunale specializzato in materia di Famiglia, con alta formazione dei suoi operatori, per evitare la parcellizzazione fra giudici ordinari, minorili, onorari e tutelari;

la necessità di accordi concepiti in un contesto privo di attriti, pertanto prevedere la legittimità dei patti pre-matrimoniali;

la riforma del Gratuito Patrocinio, rendendolo accessibile in base al reddito disponibile dei richiedenti, e non più in base al reddito nominale;

la riduzione dei tempi che attualmente intercorrono tra separazione e cessazione degli effetti civili del matrimonio attraverso la riforma della legge L. n. 898/1970 (c.d. legge sul divorzio), per consentire a coloro che vogliano lo scioglimento del vincolo coniugale di potervi accedere direttamente senza l’obbligo della separazione legale.

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