La nostra è una spontanea aggregazione di persone di sesso femminile.
Oggi prendiamo la parola per difendere il diritto dei minori alla bigenitorialità: una bigenitorialità vera e reale, non come è stata finora. Infatti, riteniamo inalienabile e connaturato al fanciullo il suo diritto assoluto di poter godere liberamente dell’affetto e delle cure della propria madre e del proprio padre, anche in seguito alla rottura della relazione – breve o lunga che sia stata, sancita o meno da un matrimonio, accompagnata o no da sentimenti – dei suoi genitori.
Il nostro gruppo è composto da donne, di varie tipologie: ex mogli o ex compagne che hanno allevato i loro figli con sacrificio e dignità, lavorando; figlie alle quali, durante l’infanzia, è stata negata la figura paterna; nuove compagne o seconde mogli che, ogni giorno, condividono con il loro uomo le amarezze, le angherie ed i ricatti cui costui è quotidianamente (e, spesso, ingiustamente) sottoposto; nonne e zie alle quali, da un giorno all’altro, è stata crudelmente tolta la possibilità di vedere i propri adorati nipoti; madri e sorelle di padri separati che hanno “toccato con mano” lo strazio e il dolore dei loro cari.
Sono una quarta moglie di un uomo meraviglioso ma molto più anziano di me. La prima moglie è morta, divorzio consensuale senza strascichi economici con la seconda (l’unica dalla quale ha avuto figli, con i quali sono in ottimi rapporti), divorzio con assegno divorzile dalla terza. Mio marito e la sua terza ex moglie non si vedono da più di venti anni, le loro strade sono separate per sempre, ma lei, nonostante non ne abbia bisogno, continua a prendere un sostanzioso assegno divorzile che pesa notevolmente sulla nostra vita quotidiana. Ma il danno maggiore sarà per me: io sono stata la sua compagna per 8 anni prima di sposarlo, siamo sposati da altri otto ma se mio marito venisse a mancare, la pensione di reversibilità che mi spetterebbe (io non lavoro e non ho pensione) dovrò dividerla con una ex moglie che non fa più parte della sua vita da decenni, che ha già ampiamente beneficiato del patrimonio di mio marito (all’epoca del loro matrimonio la situazione finanziaria era molto florida), e che avrà diritto inoltre ad una quota di reversibile maggiore della mia perché, purtroppo, verosimilmente la durata del suo matrimonio (13 anni) sarà più lunga del mio. Trovo tutto questo vergognoso! lei lavorava, non hanno avuto figli e ancora si fa mantenere da un uomo da cui ha divorziato da 15 anni e separata da 20! e 20 anni dopo ancora, per una legge assurda che premia le divorziate e non le mogli in carica, lei è ancora una presenza ingombrante nella vita dell’ex marito, fino a rivendicare per legge una quota di pensione che l’ex marito vorrebbe invece fosse solo per la attuale moglie, che in questi anni difficili e di malattia è con lui 24 ore al giorno… come ci si può difendere, cosa si può fare per non essere più considerate mogli di serie b?
grazie per la vostra attenzione
Anna P. da Roma
Sono una madre vittima della P.A.S, le mie figlie di 25 e 19 anni, purtroppo sono grandi e non posso fare intervenire il giudice, sono state alienate dal padre contro di me, dopo il primo momento di dolore lancinante e trapanante nel cuore e nella testa, presa anche dalla confusione in quanto non riuscivo a capire cosa stesse succedendo, ho cominciato a girare ed informarmi come era possibile che due ragazze carine, di talento, affettuose, educate possano essere trasformate in “due cani rabbiosi” e mi hanno spiegato che è la stessa tecnica che usa il leader delle sette, se può riuscirci lui con delle persone estranee, a maggior ragione può riuscirci un padre con le sue figlie perché usa il loro amore…..sono disperata, ma non perché mi trattano male, mi prendono a brutte parole e non vogliono vedermi, ma perché vederle trasformate così mi fa tanto male e sentirmi impotente mi distrugge, il mio rapporto con loro era consolidato, pieno di affetto e dedizione da ambo le parti, è riuscito a mettermele contro, a farmi odiare ..addirittura a farmi dire le parolacce (cosa consueta nel modo di parlare del padre) a me ed a tutti i miei amici e parenti…
Sono disperata e cerco continuamente qualcuno o qualcosa che mi possa aiutare, una strategia da adottare…..forse un miracolo….. soffro tantissimo,ma è un’eufemismo, mi sento lacerare dentro.
Il padre se ne è andato lui da casa, vive con un’altra, mi ha rubato tutti gli oggetti d’oro, anche quelli appartenuti alla mia famiglia di origine, mi ha portato via due case, una con una truffa e l’altra ci ha mandato le mie figlie mandandole via da casa con me (tra l’altro casa dei miei genitori) ha cambiato la serratura e loro non mi aprono più.
Vi prego se può aiutarmii, non ho più momenti di serenità, a volte non riesco neanche più ad andare al lavoro, mi stà distruggendo.