LISISTRATA di Aristofane

LISISTRATA:
Dei vostri bimbi non bramate i padri,
che sono lungi, al campo? I vostri sposi
sono tutti partiti, lo so bene!
VINCIBELLA:
Il mio, povera me, da cinque mesi
è andato in Tracia, e tiene d’occhio… Eucràte!
LISISTRATA:
E in Pilo è il mio, da cinque mesi interi!
LAMPETTA:
Er mio, manco è tornato dalla guerra,
che aripija lo scudo, e marcosfila!
LISISTRATA:
E neppure ci resta uno straccetto
d’amante! E poi, da quando ci han traditi
i Milesî, neppure ho piú veduto
quel trastullo di cuoio d’otto dita,
che ci dava ristoro. Ora, vorreste,
se io trovassi qualche stratagemma,
porre, insieme con me, fine alla guerra?
MIRRINA:
Sí, per le Dee, dovessi pure mettere
giú questa veste… ed oggi stesso bermela.
VINCIBELLA:
Sí, per le Dee, m’avessero a spaccare
per il mezzo giú giú, come una sogliola.
LAMPETTA:
Io me ce butterei da un rompicollo,
si mai potessi arivedé la pace.
LISISTRATA:
E allora parlo: ché non c’è da fare
misteri. Donne, se vogliam costringere
gli uomini a far la pace, ci dobbiamo
astenere…
MIRRINA:
Da che? Di’.
LISISTRATA:
Lo farete?
MIRRINA:
Ci costasse la vita, lo faremo!
LISISTRATA:
Ci dobbiamo astenere dall’uccello…
(Sgomento generale)
Che mi vi rivoltate? Dove andate?
Perché torcete il labbro, e fate segno
di no? Quei visi perché mai si sbiancano?
Perché scorron le lagrime? Volete
o non volete? O a che vi preparate?
MIRRINA:
Io non potrei: séguiti pur la guerra!
VINCIBELLA:
Nemmeno io: séguiti pur la guerra!
LISISTRATA:
Sogliola, tu parli cosí? Volevi
farti spaccare, adesso adesso, in due!
VINCIBELLA:
Ogni altra cosa, ogni altra cosa! Andrei,
di preferenza, fra le fiamme. Meglio
lí, che lontano dall’uccello! Niente
c’è che lo possa equivaler, Lisistrata!
LISISTRATA (A Mirrina):
E tu?
MIRRINA:
Le fiamme, anch’io scelgo le fiamme!
LISISTRATA:
Ah, sesso nostro pieno di libidine!
Non hanno torto a scrivere tragedie
sui fatti nostri! Se per noi non c’è
che una sola canzone! Oh via, Spartana
mia brava – ché, di certo, ove ci fossimo
tu sola ed io, si condurrebbe in porto
l’affare – dammi voto favorevole!
LAMPETTA:
È duro, pe le donne, a dormí sole,
senza l’ucello! E pure, s’ha da fà:
che della pace, proprio c’è bisogno!
LISISTRATA:
Ah! Tu sola sei donna, amore mio!
VINCIBELLA:
E astenendoci. Dio ci guardi e liberi,
da quel che dici, avremo fatto un passo
verso la pace?
LISISTRATA:
E che passo! Se noi,
con la passera rasa, profumate,
in vestaglie d’Amorgo trasparenti,
girassimo per casa, e quando i nostri
mariti, a pinco ritto, ci volessero
fotter, non ci accostassimo, e fuggissimo,
presto, lo so, farebbero la pace!

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SE NON ORA QUANDO… UN “LISISTRATO” ?

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