NATA LIBERA

Oggi non parliamo di noi.

Oggi parliamo di una persona che ha saputo, innanzitutto essere LIBERA.

LIBERA dalle imposizioni familiari, sebbene fossero forse ovvie se consideriamo il tempo che ha vissuto. Quando il padre tentò di negarle l’università “in quanto donna” non chinò il capo, e non si adattò alla immagine di angelo del focolare. L’affrontò ed ottenne di iscriversi a medicina. Si laureò col massimo dei voti.

LIBERA dalle limitazioni politiche: quando il Regime tentò di interromperne la carriera e gli studi, portò il suo sapere ed il suo laboratorio in casa.

LIBERA dagli eventi della Storia: quando la Guerra bombardò il suo laboratorio casalingo spostò i suoi studi ma non li interruppe.

LIBERA dai campanilismi e dai provincialismi: quando le opportunità si presentarono in altri Paesi, le accettò.

LIBERA dall’idea consacrata di una maternità come fine ultimo: non si è mai sposata né ha voluto figli, perché – sosteneva – vi erano molte cose interessanti da fare e il tempo non sarebbe bastato per fare tutto bene.

LIBERA al punto da potersi permettere di scegliere.

LIBERA dalle critiche e dagli insulti: “Non sto neanche a sentirli, ho cose interessanti da fare”.

Nel 2000 descrisse il suo carattere cosi:

“L’assenza di complessi psicologici, la tenacia nel seguire la strada che ritenevo giusta, l’abitudine a sottovalutare gli ostacoli – un tratto che ho ereditato da mio PADRE – mi hanno aiutato ad affrontare le difficoltà della vita.

Ai miei GENITORI devo anche l’aver imparato a guardare gli altri con simpatia e nessuna diffidenza”

 

Arrivederci, Rita Levi Montalcini.

Donna. Femminista. LIBERA.

1909 – 2012

Arianna Brambilla ©

RLM