Rudyard Kipling nel 1910 scrisse una lettera al figlio (“SE“) con l’intento di insegnargli a a distinguere fra il Bene e il Male.
Oggi, 1° gennaio 2014, noi di MFPG abbiamo pensato di riproporvela in una versione leggermente modificata.
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SE
Se riesci a non perdere la testa quando tutti intorno a te la perdono e ti mettono sotto accusa.
Se riesci ad avere fiducia in te stess@ quando tutti dubitano di te, ma a tenere nel giusto conto il loro dubitare.
Se riesci ad aspettare, senza stancarti di aspettare, o essendo calunniat@, a non rispondere alle calunnie, o essendo odiat@, a non abbandonarti all’odio, pur non mostrandoti troppo buon@, né parlando troppo da saggi@.
Se riesci a sognare senza fare dei sogni i tuoi padroni.
Se riesci a pensare senza fare dei tuoi pensieri il tuo fine.
Se riesci, incontrando il Trionfo e la Rovina, a trattare questi due impostori allo stesso modo.
Se riesci a sopportare di sentire le verità che tu hai detto distorte da furfanti che ne fanno trappole per sciocchi, o vedere le cose per le quali hai dato la vita, distrutte, e umiliarti, e ricostruirle con i tuoi attrezzi ormai logori.
Se riesci a far un solo fagotto delle tue vittorie, e rischiarle in un sol colpo, a testa o croce, e perdere, e ricominciare da dove iniziasti, senza dire mai una parola su quello che hai perduto.
Se riesci a costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi polsi, a sorreggerti anche dopo molto tempo che non li senti più, e a resistere anche quando ormai in te non c’è più niente, tranne la tua volontà che ripete: “Resisti”.
Se riesci a parlare con la canaglia senza perdere la tua onestà, o a passeggiare con i re senza perdere il senso comune.
Se tanto nemici che amici non possono ferirti.
Se tutti gli uomini e le donne per te contano, ma nessun@ troppo.
Se riesci a riempire l’inesorabile minuto, con un momento fatto di sessanta secondi, tua è la Terra, e tutto ciò che è in essa.
E quel che più conta: sarai un Uomo, una Donna, una Persona, figli@ mi@“.
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BUON 2014 a tutt*!