“L’interesse del minore fra scienza e diritto: nuove acquisizioni”

Ieri, 15 febbraio, alla Casa del Giovane a Bergamo si è svolto il convegno: “Affido condiviso così dobbiamo migliorarlo

I difetti della legge n. 54 del 2006 al vaglio degli esperti in occasione dell’incontro “L’interesse del minore fra scienza e diritto” durante il quale sono stati presentati i risultati di una ricerca internazionale sui benefici della soluzione del doppio domicilio per i figli dei genitori separati.  

I risultati congiunti di diverse ricerche scientifiche con validazione statistica, svolte in quattro continenti su un campione di circa 300.000 minori, dimostrano i benefici dell’affidamento realmente condiviso e della soluzione dell’affido alternato (rapporti paritetici con ambedue i genitori) per ridurre i problemi di natura psicologica, ai quali vengono sottoposti i minori quando i genitori si separano.

Uno sguardo rivolto anche a chi, dall’estero, con vari decenni di esperienza in più di noi ci offre un interessante aiuto.

La legge 54 del 2006 sull’affidamento condiviso è una buona legge.
Tuttavia, come spesso capita, il rodaggio di questi primi anni di applicazione ha mostrato alcune distorsioni in contrasto col dettato di legge.  È comune in Italia che, quando una coppia si divide, i figli vengano, di fatto, affidati a uno solo dei genitori con marginalizzazione del ruolo dell’altro, di solito il padre.
Ciò comporta gravi ripercussioni (sia dal punto di vista biomedico che sociale) sui minori e, a cascata, sull’intera società. Il presupposto per una giusta applicazione dell’affidamento condiviso – e quindi del diritto alla bigenitorialità – può essere realizzato consentendo ai figli di avere oltre che due genitori, spesso anche una doppia casa. È sufficiente pensare che se il figlio è affidato a due genitori, quasi inevitabilmente avrà due case, due domicili, perché il luogo dei suoi interessi e affetti sarà duplice.
La bigenitorialità presuppone due nuclei attorno ai quali si svolga la vita del minore, due luoghi ove si realizzi la sua personalità, in termini di istruzione, di socializzazione, di svolgimento di attività ludiche o sportive, insomma due “genitori parimenti genitori”, “due case parimenti casa”.

All’incontro, in cui è stato presentato anche il romanzo-inchiesta “Nel nome dei Figli”, sono intervenuti: la senatrice Alessandra Gallone (Capogruppo Fratelli d’Italia al Senato), Ermanno Baldassarre (Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Bergamo), Don Eugenio Zanetti (Responsabile gruppo “La Casa della Diocesi di Bergamo”), Simone Pillon (Commissione Forum delle Famiglie), Vittorio Vezzetti (Pediatra e Responsabile scientifico nazionale dell’A.N.F.I.), Carlo Piazza (Presidente ANFI Lombardia), Raffaella Cossi (Presidente ANFI Milano).

Gli studi più importanti, esaminati nel corso dell’incontro, sono:
– la ricerca Sarkady (coinvolge 22.300 minori)
– lo studio Bauserman (coinvolge 2660 minori)
– lo studio Jablonska Lindbergh (coinvolge 15.428 minori)
– la ricerca di Children Society (coinvolge 184.496 minori)
– il report ufficiale del Governo australiano (coinvolge oltre 70.000 famiglie).