Lettera aperta a Fika Sicula

Negli ultimi mesi spesso sulle pagine del nostro Blog abbiamo dato spazio a delle amiche che hanno percorso insieme a noi un tratto di strada.

Oggi ospitiamo un altro articolo della dott. Valentina Morana che esprime la sua solidarietà ad un’amica.

Perchè questo è essere Donne per le Donne.

dal Blog  alicenelpaesedelgenoma

Premessa: Mesi fa Fas aveva condiviso sul suo blog il primo documento di censura e di richiesta di espulsione a mio carico da Idv da parte del branco di iene e affini. Il tempo ha rivelato che era una evidente manipolazione. Ma non c’è mai stata da parte loro una rettifica. Perciò non ho mai scritto di Fas. Ma adesso che anche una di loro è stata presa a bersaglio dai servi del sistema, mi sembra necessario andare oltre il mio pensiero e scrivere, perché l’attacco vile che sta subendo una donna di questo collettivo mi sembra prioritario quanto insopportabile.

 

Cara Fika Sicula

Il collettivo di cui fai parte mi piace molto. Ci sono stati degli scritti vostri che mi sono piaciuti tantissimo, come ad esempio quello che riguardava la ricerca della verità in carcere. Anche se a volte non condivido posizioni, (in modo sicuramente reciproco), apprezzo il modo di esporle e la diversità di linguaggio. Le vostre intelligenze sono una ricchezza per il nostro Paese, lo dico senza piaggeria e solo perché osservo.

Il mondo è un luogo dove regna la violenza di tutti i tipi e il vostro contributo per capire è importante perché disinteressato, e questo è evidente. Cercando di capire meglio e di restituire un significato, hai pestato i piedi a chi ha interesse a mantenere il caos e la menzogna per interessi personali. Prima ti hanno avvertita, poi hanno provato ad intimidire te e tutto il tuo gruppo, poi ti hanno attaccato tutte insieme contro una. Un coraggio della Madonna se ci pensi. Pezzi di carne che camminano, senza coscienza e non molto diversi dai criminali che incontro per lavoro. Hanno rubato la parola femminista e lesbica per colpire vigliaccamente, quando non sanno né cosa vuol dire veramente essere una o l’altra. Bisogna riprendersi le parole con tutta la forza del loro significato autentico, non piegato a logiche di potere.

Ti attaccano con idiozie degne di menti in agonia. Sono sempre gli stessi. I servi collegati ai padroncini e ai padroni che confabulano nell’ombra. Aiutati da gregarie che hanno blog che in realtà sono latrine dove vomitano tutto il loro livore per esperienze personali, che nulla c’entrano con la lotta per difendere i bambini e i grandi (come direbbero i bambini). E senza promuovere idee personali perché non ne hanno.

In effetti è una guerra. Si combatte da molti anni, prima in sordina, oggi alla luce. Anche se ancora non è uscito tutto ma certamente siamo sulla buona strada.

Tu fai parte di un collettivo dove ognuno mette il suo e nessuno coordina. Questo è il vostro. Io sono una che combatte in gruppo con i suoi leader (non mi riferisco a Idv ) e ho un mio ruolo che porto avanti. Il grande svantaggio di questa gente che attacca te quanto me, quanto le donne di Mfpg, è che io so chi sono e cosa sono venuta a fare, e so anche chi sono loro, mentre loro non sanno né chi sono loro né chi sia io. Quando combatti le prendi e le dai con gli interessi. Siamo nel duemiladodici e l’arma è la parola. E tu con la tua le colpisci in faccia, di conseguenza le fai incazzare, perché scopri contraddizioni. Nella letteratura criminologica le contraddizioni sono un segnale di bugia.

Siamo in un momento storico molto violento ma molto creativo. Ho letto che come nome sei morta. Anch’io ho eliminato nei giorni in cui scrivevi questo, degli aspetti personali. Data la profondità del tuo pensiero, voglio augurarmi che da quelle ceneri risorgi come una fenice. Chissà che nome sceglierai. Dato che il nome scelto prima rappresenta un canale di nascita, sono certa che nel futuro sarai figlia della stessa madre. Ma sempre tu, una donna che ha lottato e che continua a lottare.

Valentina Morana