Quote celesti nella scuola? – di Ettore Panella ©

Quote celesti nella scuola? – di Ettore Panella  ©

Ringrazio le amiche del Movimento Femminile per la Parità Genitoriale per avermi chiesto di trattare un tema spinoso quale l’assenza della presenza maschile nel corpo docente, un problema che ultimamente sta diventando sempre più evidente.

Qual è il quadro di riferimento? Alcune osservazioni preliminari

Seligman citando a sua volta il prezioso lavoro di Carol Dweck, una  famosissima studiosa dello sviluppo emotivo, ci dice:

Immaginiamo di entrare in una classe […] è una forte differenza tra il comportamento delle femmine e quello dei maschi. Le femmine sono per la maggior parte un piacere per l’insegnante: siedono quiete, anche a mani congiunte, e sembrano ascoltare con attenzione. Quando non si comportano adeguatamente, bisbigliano e fanno risatine, ma fondamentalmente rispettano le regole. I maschi sono una pena. sono irrequieti anche quando tentano di stare seduti, cosa che non fanno spesso. Sembra che non ascoltino e non rispettano le regole tanto scrupolosamente quanto le femmine …

A quanto osservato dalla Dweck aggiungiamo quanto dichiarato dalla dottoressa Louann Brizendine

I maschietti reagiscono all’ambiente in modo più fisico rispetto alle bambine. In pratica i loro muscoli si contraggono in risposta a quanto vedono accadere attorno a loro, e questa differenza può significare che usano i muscoli e il sistema nervoso più delle bambine anche per pensare ed esprimersi. […] Gli scienziati definiscono questo procedimento cognizione incorporata, perché i muscoli e le parti del corpo che si usano per imparare un termine resteranno collegati al suo significato. Ciò vale per tutti i cervelli, ma sembra particolarmente importante nei maschi. Con buona pace degli insegnanti i bambini che si dimenano molto imparano meglio di quelli che restano fermi (Louann Brizendine)

Quindi notiamo una prima importante diversificazione e ovvero che i maschi sono più “irrequieti” ma che questo rappresenta una condizione per imparare meglio. Quanto detto  costituisce un problema perché la scuola moderna cerca di essere quanto più simile alla catena di montaggio con alunni immobili e composti mentre ricevono dall’alto la “conoscenza”.  Alcuni hanno preso questa considerazione per sostenere fantasiose teorie complottiste secondo cui una corrente del femminismo che loro chiamano nazifemminista  voglia deliberatamente impedire ai maschi di imparare ma si tratta di tesi senza nessun fondamento come ho più volte sostenuto in aspre discussioni, anche se quello è l’effetto la causa è il desiderio di standardizzare il processo produttivo

Con l’adolescenza le cose peggiorano.

Persino i bravi studenti possono cominciare a odiare profondamente la scuola una volta iniziate le medie superiori (Louann Brizendine)

Gli ormoni hanno un ruolo fondamentale e nell’adolescenza l’improvvisa  “ubriacatura” rende i ragazzi,  (in questo caso sia maschi che femmine anche se in modo diverso),  instabili perché la natura sta forgiando i relativi circuiti cerebrali in modo da renderli adatti ad affrontare quelle che ritiene saranno le sfide future.

Lo scopo principale di un ormone è preparare nuovi comportamenti modificando le percezioni cerebrali. Testosterone e vasopressina alterano la percezione della realtà di un maschio adolescente così come l’estrogeno e l’ossitocina alterano il modo di percepire la realtà dell’adolescente femmina […] Quando diventeranno uomini questi comportamenti li aiuteranno a difendere e proteggere le persone care: prima però dovranno imparare a controllare questi impulsi innati (Louann Brizendine)

Sia maschi che femmine dovranno imparare a gestire i propri impulsi innati e già questo è un problema però nei maschi si sovrappone un altro problema insidioso ed è l’importanza del rango sociale, quello che gli etologi chiamano l’ordine di beccata.

Gli esseri umani sono molto interessati al rango sociale anche perché questo è connesso con quella che Darwin definì “selezione sessuale”. Le femmine di molte specie, ma soprattutto dei primati, scelgono di accoppiarsi con certi maschi e di scartarne altri [ ]… Come sceglie allora la femmina? Spesso guarda al rango sociale come a un utile indizio – (Simon Baron-Cohen: Questione di cervello)

Affermare il proprio ruolo nella gerarchia sociale significa principalmente sfidare chi sta più in alto e tra questi figurano anche gli insegnanti.

… Alcuni adolescenti finiscono per mettere alla prova la propria posizione nella gerarchia di comando, e quindi non è insolito che ingaggino una prova di forza con una figura autorevole, in particolare uno dei genitori …  (Louann Brizendine)
Si tratta di  un fenomeno che manda in crisi le madri single, poiché il padre non c’è in alcuni casi o più spesso è stato allontanato contro la sua volontà diventa la madre l’elemento da sfidare e non il padre come sarebbe logico e naturale. In ogni caso anche l’insegnante rappresenta una figura autorevole da sfidare.

Cosa fare:
classi differenziate per sesso?

Alcuni hanno proposto di tornare alla vecchia divisione per sesso e sicuramente ciò  permetterebbe  ai bambini  di entrambi i sessi di apprendere meglio però siamo sicuri che il gioco valga la candela?  Gli ambienti di lavoro tendono ad essere frequentati sia da uomini che da donne mentre al contrario in passato la divisione tra i sessi comprendeva gran parte degli aspetti della vita pubblica.

Come mi ha confidato un’amica: <<mi sembra che ci sia un codice segreto che conoscono tutti i miei colleghi tranne me>>. Quello che hanno notato è assolutamente vero. Ma non è un segreto e tantomeno un codice. Piuttosto si tratta di un insieme molto radicato di aspettative maschili che possono essere scoperte e comprese una volta che si sa finalmente cosa cercare.  (Shaunti Feldhahn – perchè gli uomini fanno sesso con il lavoro e le donne se ne innamorano)

Shaunti Feldhahn  ha studiato gli ambienti lavorativi maschili e individuato il cosiddetto “codice maschile” ovvero quell’insieme di aspettative e comportamenti che ogni uomo da per scontati.  La conoscenza di questo “codice” offre enormi vantaggi ad una donna che volesse interagire sul lavoro con gli uomini perché le regalerebbe molte opportunità e non metterebbe a disagio le persone con cui ha bisogno di collaborare

Mi è capitato spesso di conoscere donne in gamba, dotate di grande talento, che danneggiano la propria carriera perchè trattano gli uomini con cui lavorano come nessun uomo farebbe mai con uno del suo stesso sesso (Shaunti Feldhahn – perchè gli uomini fanno sesso con il lavoro e le donne se ne innamorano)

In assoluto se il nostro scopo è promuovere una società dove uomini e donne interagiscano a tutti i livelli ritengo la soluzione delle classi divise per sesso una soluzione peggiore del male

Quote celesti nella scuola?  

Personalmente ho sempre ritenuto la soluzione delle quote il modo migliore per selezionare il peggio. Dare dei privilegi in fase di selezione a chi è dotato di attributi sessuali maschili tra l’altro non ci offrirebbe nessuna garanzia di successo anche perché come detto in precedenza la scuola pubblica coscientemente o meno persegue un processo di standardizzazione del processo produttivo e quindi anche un insegnante maschio avrebbe tutto il desiderio di lavorare con alunni immobili che assorbono le nozioni, a tutti piace massimizzare i risultati minimizzando la fatica.
Personalmente opterei invece per una soluzione più articolata, innanzitutto con i bambini il problema è limitato, in tutte le società umane sono sempre state le donne ad occuparsi dei bambini e questo non ha mai rappresentato un problema eccessivo.  Io creerei delle figure professionali con una ottima conoscenza del mondo maschile e che abbiano sperimentato tecniche e metodi capaci di andare incontro al modo di imparare dei maschi a cui far svolgere  la funzione di tutor delle maestre/i  affinchè nel loro bagaglio professionale anche questa competenza venga a trovarsi.

Molto più grave è il problema per i ragazzi adolescenti che spesso si trovano a frequentare classi dove persino  l’insegnante di educazione fisica è donna.  Tutte le società umane hanno sottratto i preadolescenti alle madri per inserirli nel mondo dei maschi adulti e non sarebbe neanche strano, come può un adolescente imparare ad essere uomo da una donna?  La mancanza o comunque la notevole riduzione di figure autorevoli maschili con cui confrontarsi/scontrarsi /identificarsi rappresenta secondo me un grave handicap già di suo se poi va inserito nel contesto della marginalizzazione dei padri le cose si fanno esplosive in quanto viene  amplificato eccessivamente il ruolo dei coetanei e come abbiamo visto diventa problematico imparare a controllare e finalizzare i propri impulsi da chi a sua volta ancora non sa come fare.
Anche in  questo caso sarebbe utile selezionare personale dotato di grande competenza in una materia di insegnamento ma questa competenza deve essere solo un prerequisito, il titolo veramente importante deve essere lo studio e la competenza nell’interfacciarsi con gli adolescenti maschi e a questi  affidare sia il ruolo di tutor per le insegnanti sia metterne uno per classe.

Infine vorrei concludere invitando a considerare un altro problema, noi ci stiamo focalizzando troppo sulla scuola eppure una parte non marginale della ricchezza USA è stata creata da persone come Gates e Jobs o Zuckerberg e altri che non hanno completato gli studi come gran parte delle aziende che hanno costituito la spina dorsale dell’economia del nostro paese sono state create da uomini con a stento la 3 media.  Come valorizzare le potenzialità dei ragazzi dotati di genio che abbandonano gli studi farà la differenza per trovare  quei diversi punti di PIL necessari al nostro paese per restare a galla e mantenere ancora buoni livelli di welfare. Forse ci conviene non trascurare anche questo aspetto.